L’intrecciarsi delle influenze ferraresi e fiorentine e il forte impulso dato alle arti sotto il governo di Carlo II e di Galeotto Manfredi trasformarono Faenza in un vivacissimo cantiere di esperienze e di stimoli artistici.
Questa straordinaria fioritura non si limitò alle opere “maggiori” come la pittura e l’architettura, ma coinvolse tutto il tessuto artistico, dando nuovo valore anche ai prodotti tradizionalmente considerati "minori", come la ceramica, i manufatti artigianali e le decorazioni.
Un Rinascimento vivido e pulsante, dove politica, cultura e arte si intrecciavano per rendere Faenza un centro di innovazione e bellezza senza pari.